Alla scoperta dei piatti tipici della nostra città e provincia in un menù completo dall’antipasto al dessert.
Dall’antipasto al dolce, la tavola a Bergamo è sempre imbandita ed è caratterizzata da tante prelibatezze tutte da gustare. Non solo attrattive storiche, culturali e geografiche tra borghi storici, valli e scorci naturali, la terra bergamasca è da scoprire anche durante i pasti, perché qui l’enogastronomia ha bisogno di una citazione d’onore, da sempre molto apprezzata dai turisti che ci vengono a trovare.
Oggi vi portiamo con un noi lungo un itinerario un po’ particolare: le nostre tappe saranno le portate di un tipico menù bergamasco.
Antipasto su tagliere di salumi e formaggi
Sapete che Bergamo è definita la Capitale europea dei formaggi? Qui trovate la Cheese Valley, con oltre 30 formaggi tipici tradizionali, 3 presidi slow food e ben 9 formaggi riconosciuti DOP.
Abbiamo il Taleggio, il Bitto, l’Agrì, il Branzi, la Formagella di Scalve e il Salva Cremasco. E ancora: il Formai de Mut, che è il “formaggio della montagna” prodotto solo con latte di alpeggio e celebre per sapori e profumi diversi ogni volta. Mentre lo “Strachìtunt” (stracchino rotondo) è prodotto con l’antica tecnica delle due paste e fatto con il latte delle mucche “stràcch”, ovvero stanche per la transumanza e, infine, il Quartirolo, il formaggio di fine settembre, porta il nome degli ultimi fili d’erba quartirola, ovvero quella cresciuta dopo il terzo taglio di fieno.

Dai formaggi ai salumi, di cui il salame è il re. Qui a Bergamo ha origini molto antiche ed è prodotto quasi esclusivamente in modo artigianale. L’appuntamento fisso dell’inverno è l’uccisione del maiale: come dice il famoso detto “del maiale non si butta niente” e infatti sono numerosi i salumi che vengono ricavati, oltre al salame troviamo la testina, la pancetta, il sanguinaccio, la salsiccia, il cotechino, il lardo e la pancetta.
Primo piatto ripieno
Dici Bergamo, dici casoncello. Protagonisti dei primi piatti e delle feste: i casoncelli si trovano in ogni ristorante della città e della provincia. Sapete cosa sono? Sono ravioli che nascondono un ripieno di carne, grana, amaretti, uva sultanina e prezzemolo e vengono serviti conditi con burro fuso, salvia e pancetta.
Il secondo fine settimana di maggio Città Alta si veste a festa per il De Casoncello, festival che celebra il compleanno di questo piatto tipico.

Esiste una versione magra dei casoncelli, con un ripieno a base di formaggio, uova, burro, pangrattato e spezie. Sono gli scarpinocc, una preparazione tipica e antica di Parre, in Val Seriana.
Secondo con contorno
La domenica non manca mai la polenta sulle tavole bergamasche. Un piatto unico che si prepara in mille modi e si abbina con tutto: in poche parole, è sempre la scelta giusta.
La polenta più diffusa è quella gialla e sul nostro territorio ci sono delle specie autoctone di mais introvabili altrove: l’Originario dell’Isola, il Rostrato Rosso di Rovetta e il Mais Spinato di Gandino.
Da provare da sola alla piastra, “cunsada”, ovvero condita con burro e salvia o come tradizione vuole come contorno abbinata a carne, pesce o salumi (consigliatissima con il salame!). Potete gustare un piatto di polenta taragna, a base di un mix di farine, mais e grano saraceno, a cui vengono aggiunti burro fuso e formaggio.

Al ristorante ordinate coniglio al vino rosso e polenta calda e ricordate di richiedere il “pucì”, un piccolo solco nella polenta che viene riempito con l’intingolo, il sughetto della carne.
Piatto tipico della tradizione, poco diffuso nei ristoranti, sono i Capù, fagottini di verza bollito con un ripieno di carne o pan grattato e formaggio. Il fagottino ripieno di verza è un piatto semplice, di recupero, che nei periodi di povertà era una magra consolazione al cappone o pollo, che si potevano permettere solo le classi sociali più ricche e facoltose. Nel periodo estivo, vengono spesso organizzati eventi e sagre dedicati a questo piatto, come ad esempio a Parre, in Val Seriana, o in altri paesi della provincia.
Sentirete parlare anche di polenta e osei, di cui esiste una versione salata e una dolce. Il piatto salato è un piatto molto antico, popolare nelle famiglie contadine e durante la stagione della caccia, che vedeva protagonisti la polenta e piccoli uccellini allo spiedo. Oggi nei ristoranti è più facile trovare gli “uccellini scappati”, spiedini di carne avvolti nella pancetta sempre accompagnati da calda polenta.
La scarola dei Colli di Bergamo è una varietà di insalata pregiata con le foglie bianche: infatti, viene seminata alla fine di luglio e verso la fine ottobre ogni cespo viene legato in modo che le foglie interne, non prendendo luce, possano rimanere bianche.
And last but not least: il dolce
Bergamo è anche terra di dolci! C’è la versione dolce di polenta e osei, piccola torta gialla di pan di spagna farcito con crema, cioccolato e liquori, con una glassa di zucchero giallo e decorata con un piccolo uccellino di cioccolato fondente. Il nome e la forma a cupola sono un richiamo alla versione salata.
“Se avete mal d’amore, basta una fetta di Turta del Dunizet e tutto passo”, leggenda bergamasca che vanta un dolce molto gustoso da assaggiare assolutamente durante il vostro soggiorno a Bergamo. La torta Donizetti è una torta margherita a forma di ciambella, che, per donare un sapore delicato ma intenso, nell’impasto vengono aggiunti albicocca candita, ananas candito e maraschino.
Se siete a San Pellegrino, fermatevi ad assaggiare i Biscotti del Bigio, il sorriso del burattino che dal 1934 viene prodotto con la stessa ricetta e l'identica procedura artigianale.
Sapete che il gelato alla stracciatella è nato proprio a Bergamo? In Città Alta per la precisione alla Pasticceria Marianna.

Enrico Panattoni nella sua gelateria sperimenta e unisce al gelato fiordilatte alcune scaglie di cioccolato fondente dando vita al gusto unico della stracciatella, che tutti conosciamo e perfetto per rinfrescarsi dopo pranzo, a merenda o in qualsiasi momento della giornata. Scoprite la sua storia raggiungendo Città Alta a piedi partendo dal nostro b&b, lungo una passeggiata suggestiva tra natura e scorci segreti.
E da bere, cosa prendete?
Il Val Calepio è il vino dei bergamaschi! Viene prodotto nella provincia, soprattutto nella fascia collinare e nasce dall'unione di due vitigni, il Merlot (dal 40% al 75%) e il Cabernet Sauvignon (dal 25% al 60%). Potete trovare il Valcalepio rosso DOC, il Valcalepio rosso riserva DOC, il Valcalepio bianco DOC e il Valcalepio moscato passito DOC.
A Bergamo c’è la più piccola DOCG d’Italia, il moscato di Scanzo! Un Moscato passito a bacca nera, la cui produzione è consentita solo nella zona collinare del comune di Scanzorosciate, ed unicamente con uve dell'omonimo vitigno Moscato di Scanzo. A settembre c’è La festa del Moscato di Scanzo, in cui le aziende agricole produttrici organizzano degustazioni.
Corsi d’acqua e laghi sono qui a Bergamo fonte del famoso oro blu, ovvero la grande varietà di acque minerali.

La San Pellegrino, l’acqua amata dalle star più famosa al mondo: è prodotta nell’omonimo paese in Valle Brembana. Altri esempi: l’acqua di Gaverina proviene dalla località termale di Gaverina, in Val Cavallina, mentre le acque Bracca e Flavia provengono da Zogno e l’acqua Prealpi vede la sua origine ad Almè, nella zona romanica della bergamasca. E tante, tante ancora.
Prendetevi tempo per una birra fresca e gustatevi una Hammer, una Hopskin, la Maspy o la birra Elav, birre artigianali bergamasche di cui è possibile visitare anche il birrificio.
Un menù completo tutto da assaggiare, vi aspettiamo a Bergamo! Verifica la disponibilità e prenota ora una camera.
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